"Cerco di veicolare pensieri e ragionamenti attraverso delle forme."

Gli oggetti di Ron Gilad sono il frutto di quelle che potremmo chiamare 'idee tridimensionali'. Egli racconta, attraverso delle forme semplici, il mutare degli oggetti in una dimensione immaginaria. Molte delle idee che sviluppa da sempre, hanno a che fare con i concetti basilari della storia delle forme, ma non solo, anche dell'architettura, della storia dell'arte e del design.

Lo stesso titolo di questa mostra personale ospitata per Dilmos,
'The Line, The Arch, The Circle & The Square', illustra con molta semplicità quelli che sono gli ingredienti con cui ha riformulato una nuova serie di creazioni.

Al suo secondo appuntamento per Dilmos – dopo il progetto "IX Mirrors" (2011) – Gilad ribadisce ancora una volta il suo sistema di pensiero fatto di molte fermate lungo un unico percorso, dove ogni elemento si ricollega al precedente e rimanda al seguente.
Per lui non è rilevante che l'idea sia nata recentemente o un decennio fa: l'importante è porre sempre nuovi stimoli nella percezione della realtà che ci circonda.

Guidato sia dall'istinto che dalla ragione, il suo obiettivo è racchiudere gli oggetti di uso quotidiano dentro a una geometria perfetta, per alterare la loro funzionalità e dunque ridargli nuova vita.
Gli oggetti presentati – sedute, attaccapanni, specchi e fonti luminose – confermano quanto Gilad riesca a spaziare con facilità tra le tecniche di lavorazioni più disparate, utilizzando un'ampia gamma di materiali. Ne è un esempio la serie di panche che, riprendendo la forma architettonica di un classico arco, viene elaborata dal designer con le raffinatissime lavorazioni del marmo – trattato come fosse leggerissima carta.

Non senza umorismo e ironia, per questa occasione Gilad ci invita ad entrare in un 'teatro dell'assurdo' dove gli oggetti non sono quello che sembrano o meglio, dove le forme non suggeriscono subito la funzione, semmai il contrario. In questa mostra per Dilmos ogni oggetto è la traduzione di un ragionamento, ogni idea la sintesi di una riflessione.

LA LINEA,
che dal taglio sul muro diventa un sottile filo di ferro che sostiene, non senza gentilezza, una candela.

L'ARCO,
he mostra la capacità della semplice geometria solida di diventare una seduta.

IL CERCHIO,
che più che contenere uno specchio, un orologio e una fonte luminosa led, conserva i ragionamenti del designer sul concetto di punto/linea/superficie/contenitore e naturalmente cerchio.

IL QUADRATO,
che, nella sua lenta evoluzione, racchiude un frammento del mistero delle forme.

Oscillando tra logica e assurdo, casualità e determinazione, rigore e duttilità, Ron Gilad ci porta - oggetto dopo oggetto, idea dopo idea - nel suo immaginario blocco degli appunti, dove ognuno può interpretare ciò che vede, guidato dalla propria immaginazione.